Cantina Ortaccio, a due passi dal lago di Bolsena e a pochi chilometri dal confine con la Toscana, è il progetto portato avanti da Massimo, oste e appassionato di vino da sempre, e Patrizia, che al vino è arrivata più tardi. Le vigne, di cui alcune a piede franco, si trovano fra Gradoli e Latera, in un territorio di origine vulcanica posto fra i 400 e i 550 metri di altitudine, parte nella caldera vulcanica di Latera e parte sulle pendici del lago di Bolsena. I vitigni, coltivati senza uso di prodotti di sintesi, sono quelli della tradizione di zona: Trebbiano, Procanico e Malvasia per il bianco, e Sangiovese, Grechetto e Ciliegiolo per il rosso. La cantina è frutto del lavoro di architetto di Patrizia: gli stretti cunicoli, scavati a mano nel tufo in antichità e oggi ristrutturati, danno vita ad un ambiente ideale con temperatura costante sia in estate e inverno. Le uve, raccolte in giornata, vengono diraspate a mano, pigiate con i piedi e fermentano grazie ai soli lieviti indigeni; nessun utilizzo di solforosa. I vini trasmettono la voglia di Massimo e Patrizia di recuperare sapori antichi e di proporre vini seri, sinceri ed integri.