Carl Loewen

Ubicata lungo il corso della Mosella, a metà strada tra Trier (Treviri) e Bernkastel, questa azienda da 15 ettari lavora, tra gli altri, quattro vigneti da sogno, da cui trae… vini da sogno. Quello cui è legata sin dalla fondazione è il Maximiner Klosterlay, acquisito al tempo delle requisizioni napoleoniche dei beni della chiesa (sta per “chiostro dell’abbazia di San Massimino”). Sulle sue ardesie blu, il Riesling dona vini eleganti e sottili, intrisi di mineralità. Non lontano dal Klosterlay ecco l’impervio Thörnischer Ritsch, una scarpata di ardesie grigie friabilissime; è luogo di bianchi dolci, ricchi e potenti, integri per decenni. Due anse della Mosella più ad est ed ecco il celebrato Leiwener Laurentiuslay, cru di Riesling morbidi, esotici e profumati, con viti ultracentenarie. A ovest del Klosterlay, infine, si trova il vigneto-gioiello che fu del leggendario Carl Schmitt-Wagner: è il Maximiner Herrenberg, acquisito nel 2008, dove osservare con meraviglia le fittissime piante del 1896 a piede franco tuttora in produzione su suoli di ardesia, ossidi di ferro e strati vulcanici. È il più vecchio vigneto di Riesling al mondo, e il fiore all’occhiello della cantina. Rese intorno ai 40-45 hl/ha garantiscono a Christopher Loewen, figlio di Carl oggi al timone, una densità eccezionale nella materia prima; del resto, sugli strapiombi vitati e con la pazzesca età media delle piante aziendali, sarebbe difficile trarne di più. Una volta effettuata la pigiatura, a grappolo intero ma dolcissima, il mosto fermenta senza aggiunta di lieviti selezionati né controllo della temperatura; le maturazioni avvengono in Fuder di rovere tedesco da 10 ettolitri con almeno 20 anni alle spalle.

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